L'Importanza dell'Alimentazione 1

Il significato dell'Alimentazione



Ogni essere vivente è naturalmente portato a cercare il proprio cibo.
E' un bisogno imprescindibile, genialmente intuito nella sua essenzialità già in epoca prescientifica, come dal poeta latino Lucrezio, che nel suo capolavoro, De rerum natura, duemila anni fa, scriveva "... l'animale prende il cibo per sostenere i suoi organi indeboliti e per rianimare le sue forze, di modo che l'alimento, distribuito nelle sue membra e nelle sue vene, vada a placare il desiderio di mangiare...".
In modo semplice e chiaro Lucrezio spiegava così alcuni ruoli e meccanismi dell'alimentazione.
Da allora il tema dell'alimentazione è stato trattato innumerevoli volte da differenti punti di vista, da quello storico a quello politico, da quello sociale a quello economico, da quello culturale a quello scientifico.
Oggi, tuttavia, nelle moderne società industrializzate, ma non solo in queste, il senso dell'alimentazione è avvertito sotto forme diverse e più complesse. Il rapporto con il cibo, infatti, non è vissuto come un semplice atto dettato dall'istinto, e nemmeno come un semplice adattamento alle risorse alimentari del proprio ambiente o semplice osseranza di antiche abitudini e tradizioni. Questi aspetti, che determinavano il modo di alimentarsi nelle società rurali e preindustriali, hanno tuttora un loro valore, ma risultano condizionati e modificati da tanti altri fattori.
Lo sviluppo delle tecnologie di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti, unitamente alle nuove e sempre più importanti conoscenze scientifiche sulla nutrizione, hanno fatto nascere e continuano a far maturare nella gente la conoscenza dei legami esistenti fra un'alimentazione adeguata e la salute, fra scelte alimentari razionali ed economia della famiglia.
Tale coscienza è talora confusa e distorta, ma vi è una aspirazione diffusa a migliorarla, e un BLOG come questo intende essere soprattutto un contributo in tal senso.
I concetti di base di una qualsiasi informazione, o educazione, alimentare sono sempre gli stessi: conoscenza delle necessità nutrizionali individuali in riferimento al sesso, all'età, al tipo di attività svolta, allo stato fisico, ecc., e conoscenza della capacità degli alimenti di soddisfare tale necessità. Anche in questo caso si tratta dall'enunciazione di concetti apparentemente molto semplici, ma che divengono per altri aspetti complicati, quando si vuol passare a indicazioni e suggerimenti pratici.
Occorre spiegare innanzitutto che "Siamo ciò che mangiamo!", ma anche far sapere quale ruolo svolgono le varie sostanze nutrienti (Proteine, Grassi, Carboidrati, Vitamine, ecc.) nell'organismo, e qual è la loro combinazione migliore per quantità e qualità. D'altra parte, noi compriamo e mangiamo alimenti, e non nutrienti, né saremo in grado di riconoscere tali sostanze, fatta eccezione per l'acqua.
L'uomo, infatti, alla stregua di molti animali, utilizza come fonti di nutrienti parti o prodotti di altri organismi di origine vegetale o animale, allo stato "naturale", trattati o manipolati.
Naturalmente, nessuno tra questi alimenti naturali o trasformati contiene nella giusta misura tutti i nutrienti necessari. L'evoluzione biologica e culturale, le tradizioni e le condizioni ambientali hanno, comunque, portato a singoli individui e intere popolazioni a scegliere e a combinare sulla base dell'esperienza e della pratica, ai fini della nutrizione, i più diversi prodotti ottenibili dalla raccolta e dalla coltivazione di vegetali, dalla caccia e dalla pesca, dall'allevamento di animali da latte e da carne.
Ma oggi, si è detto, l'alimentazione tende sempre più a diventare un atto cosciente e razionale, e allora è necessario informare sul ruolo delle diverse fonti alimentari, su come i vari aliementi debbano essere manipolati e combinati, e soprattutto con quali modalità l'alimentazione possa assicurare pienezza di vita e salvaguardare la salute.

Alimetazione e Salute


Se la salute va intesa nella sua espressione più ampia, cioè, secondo la concezione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, come la massima esplicitazione del potenziale genetico di crescita, del benessere fisicoe psichico, della durata della vita, è indubio che una nutrizione equilibrata, e nello stesso tempo sicura per quanto riguarda composti come additivi e sostanzze contaminanti, rappresenti uno degli strumenti più importanti ed efficaci per il raggiungimento della salute.
Conviene ribadire, ancora una volta, che l'organismo soddisfa le proprie necessità, "minime" od "ottimali" che siano, mediante l'assunzione di nutrienti. Naturalmente i valori relativi variano in funzione dell'età, del tipo di attività, del sesso, delle dimensioni corporee, di particolari condizioni fisiologiche, ed esiste anche una certa variabilità fra individuo e individuo, e perfino nello stesso individuo, quando mutano le condizioni di vita.
Al fine di garantire tutte le fasce di popolazione dal rischio di carenze alimentari, autorità ed esperti di vari Paesi e di organismi espressione delle Nazioni Unite, come la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, elaborano periodicamente tabelle in cui sono indicati i livelli di assunzione raccomandati di nutrienti. Anche in Italia, i "livelli di assunzione raccomandati di nutrienti" definiti con la sigla LARN, relativamente alle diverse classi di età, sesso, ecc., della popolazione, sono stati stabiliti con sufficiente margine di sicurezza, e sono sottoposti a revisione costante.
D'altro canto, nelle moderne società industriali è necessario tenere presenti numerosi altri fattori riguardanti gli alimenti e inerenti alla loro sicurezza. Gli alimenti, infatti, sono veicolo, oltre che di nutrienti, anche di non-nutrienti, intenzionalmente (additivi alimentari) o accidentalmente (contaminanti e residui, come, per esempio, i deserbanti, gli anticrittogamici, il piombo, il mercurio, ecc.) a essi aggiunti.
Per quest'ultima categoria si ignorano, in molti casi, la consistenza dell'eventuale presenza e gli effetti. Ma è indubbio che, per ogni non-nutriente, l'effetto sull'organismo, particolarmente sui gruppi più vulnerabili di popolazione (bambini, anziani, ammalati), può essere diverso a seconda della tipologia di consumo alimentare prevalente nel Paese o nelle sue aree. Tutto ciò per sottolineare ancora una volta quali e quanti siano i legami fra alimentazione e salute.
Ma vi sono altri aspetti su cui è necessario soffermarsi. Vale la pena ricordare, per esempio, che non esistono in assoluto "alimenti salutari", il cui ruolo sia assimilabile a quello di una medicina o che possano risolvere, di per sé stessi, problemi di salute. Possiamo, piuttosto, affermare che esistono "alimenti indatti" a essere compresi in uno specifico programma dietetico. Esistono, invece, "diete salutari" costituite da un complesso di aliementi capaci di esercitare un'azione protettiva sulla salute.
Oggi, infatti, le conseguenze derivanti da un'alimentazione sbagliata si sono sostanzialmente rovesciate rispetto al passato. In generale, in tutto il mondo industrializzato soffriamo di disturbi per eccesso alimentare. Anche in Italia la popolazione tende ad essere sovralimentata, e lo evidenziano la maggiore incidenza dell'obesità sia dall'età infantile e l'aumento delle malattie associate a squilibri o eccessi nell'alimentazione, come l'aterosclerosi, il diabete, l'ipertensione.
In effetti, i recenti cambiamenti dell'alimentazione media degli italiani contrastano con le indicazioni prevalenti fra gli scienziati. Tali indicazioni, sui tornerò spesso, consigliano, come modello dietetico ideale, quello tipico delle abitudini alimentari del nostro Paese all'inizio degli anni Cinquanta: un'alimentazione che, proprio perché parca, assicurava una maggiore protezione della salute, nei confornti delle più gravi malattie della nostra epoca (soprattutto le malattie di origine cardiovascolare e il diabete). Per questi problemi di prevenzione della salute, legati a questioni d'ordine economico, si è sviluppato in Italia dalla fine degli anni Cinquanta un ampio dibattito sulla necessità di un'educazione alimentare della popolazione, per dare a tutti un minimo di nozioni che consentano di operare scelte oculate per la difesa della propria salute e anche del proprio reddito.
Ci sono state nel corso di questi ultimi quarant'anni alcune iniziative in questo senso, molto presenti e costruttive. Sono tutti d'accordo nel ritenere che la scuola deve essere il luogo migliore per impostare un'azione di educazione alimentare, tuttora i programmi scolasti lo prevedono. Di contro i consumatori, bersagliati da una massa di informazioni in campo aliemtare, soprattutto di carattere pubblicitario, sono sempre più disorientati.
In questo quadro è opportuno vedere più da vicino com'erae com'è attualmente la nostra alimentazione, cosa va bene e cosa va male in essa, e quindi ciò che deve essere cambiato e/o recuperato.
Una Corretta Educazione Alimentare: Deve iniziare dai primi anni, perchè l'abitudine a un'alimentazione sana ed equilibrata contribuisce molto a uno sviluppo fisico e psichico armonico, oltre a influire positivamente sul benessere futuro della persona e sulla durata della vita.

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